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ZELDA

Vita e Morte di Zelda Fitzgerald

Sull'ultimo giaciglio dell’artista, sola e convalescente per congestione d'idee in un letto di un oscuro
ospedale psichiatrico della provincia americana, si ripropongono le parole di una Zelda già in attesa della morte otto anni dopo il compagno. E da sotto il lenzuolo vengono estratti come rigurgiti dell'anima i simboli di una vita: un pegno d'amore di Scott, carte, lettere, giornali, fotografie.

Progetto Bio_Grafie

REGIA DI GIORGIA CERRUTI E DAVIDE GIGLIO

Con Giorgia Cerruti

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia

Zelda Fitzgerald  Magnolia - giorgia cerruti

VITTORIA LOMBARDI – Krapp’s Last Post

“Zelda” (…) è un'ulteriore aggiunta di bravura a questo percorso in cui l'attorialità è protagonista assoluta di potenza espressiva. (…) La vicinanza tra spettatori e palcoscenico permette l'osservazione dei dettagli, la costante (e tematica) lucidità degli occhi, permette di notare la commozione viva di un racconto metabolizzato ed interiorizzato che si scopre intenso tra i dinamismi sottilmente elaborati di una curatissima mimica.

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RENZO FRANCABANDERA– PAC

(...) intensissima interpretazione di Giorgia Cerruti nel monologo dedicato alla vita di Zelda Fitzgerald. Questo spettacolo ha una regia a tratti wilsoniana, che catapulta l’attenzione dello spettatore sui venti centimetri quadri che incastonano il visus intorno al volto dell’interprete in una carrellata emotiva fra passioni e follie al femminile capace di lasciare senza fiato, più ancora dell’intenso odore di rose che lo avvolge. Qui succede tutto. In quegli sguardi magnetici, in quelle espressioni, in quella parola, in quei gesti, quelle mani che accarezzano le irregolarità di un corpo normale fino a farle diventare seducenti. La Cerruti ammalia in ogni istante di recitato, fin dalle battute iniziali declamate con una voce vecchia e innaturale in un buio di tomba, e porta con sé lo spettatore in un saliscendi fra paradisi e inferni rosa. Da vedere assolutamente.

 

ALFONSO CIPOLLA – LA REPUBBLICA

(...) Zelda ha il fascino di essere uno spettacolo che si rivela diverso da quello che apparentemente sembra. Conosce il segreto di alludere ad altro, di gettare ponti di pensiero. (...) Al pari della Winnie beckettiana, Zelda sopravvive in un atollo di detriti di vita, tenacemente spolverati per inseguire l’ombra di un’ipotetica felicità. (...) La Magnolia è una delle poche compagnie di giovani che ha occhi anche dietro di sé: conosce e rispetta la lunga tradizione teatrale che l’ha preceduta e se ne avvale per andare oltre.

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MARIO BIANCHI – Krapp’s Last Post

(…) E’ poi una davvero notevole Giorgia Cerruti, distesa per tutto il tempo su un letto, con commovente adesione di sentimenti, ad impersonare Zelda, la moglie di Francis Scott Fitzgerald.

 

GIULIA MURONI - PAC

(...) Giorgia Cerruti padroneggia con sapienza l’arte attoriale: non è una performer, è un’Attrice. Nella dicotomia tra attore tradizionale di teatro drammatico e performer postmoderno, la Cerruti muove verso una soluzione efficace e originale, scevra di birignao e consapevole della potenza specifica dell’arte attoriale, aperta ad un caleidoscopio di possibilità interpretative.

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