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ENRICO IV

una commedia

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Creazione 2023_Progetto Vulnerabili 22.24

 

Regia, costumi | Giorgia Cerruti

Adattamento dell’opera di Pirandello a cura di Fabrizio Sinisi

Con

cast alla creazione Davide Giglio, Silvia Ferretti, Woody Neri, Giorgia Cerruti

cast attuale Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, Giorgia Cerruti

Disegno luci, consulenza scenotecnica | Lucio Diana

Sound design, fonica | Guglielmo Diana
Tecnico luci | Francesco Venturino

Corealizzazione scene | Marco Ferrero

Sarte | Alexandra Trifan, Daniela Rostirolla
Responsabile organizzativo | Angelo Pastore
Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza

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Durata spettacolo: 1 h. 24 m

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PRIMA NAZIONALE

30 giugno 2023 AstiTeatro 45

PRIMA REGIONALE

23 agosto 2023 Operaestae Festival - B.Motion Teatro Remondini - Bassano del Grappa

 

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Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con CTB/Centro Teatrale Bresciano e Operaestate Festival; con il sostegno di Scarti/ Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, La Spezia.

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Un’opera nera Nera e sensoriale, dove le parole di Pirandello emanano stati dell’animo, non dicono fatti e non espongono apollinee tesi filosofiche ma stendono i fili del tempo sui rapporti tra le persone.

 

Dopo alcuni anni di lavoro sulla drammaturgia contemporanea, questo affondo sul classico pirandelliano riporta la Compagnia alla matrice originaria di lavoro sui classici. Mi preme precisare che non sono particolarmente devota al mondo di Pirandello e spesso da spettatrice o lettrice provo una certa distanza verso il suo modo di esprimersi. Eppure, questa volta è successo qualcosa di diverso “tra noi”: ho riletto due anni fa casualmente l’Enrico IV e ne sono rimasta stregata, vittima di un incantesimo.

Pirandello – come ogni grande autore – si esprime sublimando nelle storie che racconta la sua questione: la malattia mentale della moglie e la vita nel teatro (e l’arte della recitazione), cui egli consacrò spasmodicamente l’intera esistenza.  

Nell’Enrico IV queste tensioni trovano una sintesi geniale e dirompente: un giovane, mentre prende parte a una cavalcata in costume nei panni di Enrico IV imperatore di Germania, viene sbalzato da cavallo, batte la testa e impazzisce. Da quel momento, crede di essere veramente Enrico IV per dodici anni finché, a un tratto, rinsavisce ma decide di farsi credere ancora pazzo.

 

Ebbene, con Fabrizio Sinisi si è elaborato un ardito adattamento che affida da subito al pubblico il segreto del dolore di vivere, assumendo la pazzia consapevole come arma di smascheramento del mondo.

Il personaggio “senza nome” che si fa chiamare Enrico IV diventa un osservatore, dall'interno di una gabbia, di un universo crepuscolare; è un uomo invisibile per gli altri nella sua vera natura. Ma lui vede bene tutto e tutti.

 

Apparentemente Enrico IV è una tragedia, almeno così l’aveva sottotitolato Pirandello al principio. Ma è davvero una tragedia? C’è un Umorismo nero e grottesco che pulsa sotterraneo e che scompone le apparenze, che individua il “contrario” delle cose, per rispondere a un bisogno di cogliere le contraddizioni della realtà. E poi c’è il Teatro – la finzione, il travestimento, lo svelamento – che Pirandello dispiega a piene mani e di cui è primo spettatore divertito. Ecco, abbiamo cercato di portare questo magma verso temperature che definirei shakespeariane, dove alto e basso si uniscono e rivelano “questa disperata passione di essere nel mondo”, come direbbe Pasolini.

L’architettura dell’opera mi ha rivelato che cercavo il modo di fare uno spettacolo sul “riconoscersi”, al di là del tempo, delle trasformazioni, delle sembianze. Se ti riconosco esisti ma soprattutto esisto io; lo specchio in cui guardiamo è sempre e soltanto il volto delle persone incontrate.

ENRICO IV_una commedia si confronta con il Tempo che fluisce incontenibile sui nostri pensieri e sulla nostra pelle. Lo sgomento di non riconoscersi più o di non riconoscere più gli altri porta il protagonista a scegliere un’esistenza fittizia, irreale, ma storicamente ben definita e capace di fissare in una forma l’inesorabile flusso temporale della vita. Questo tipo di vulnerabilità, dove la maschera indossata svela ancor più drasticamente i tormenti autentici, può risuonare oggi intensamente.

 

Dall’eremitaggio di Enrico, durante il quale assiste alla perdita dell’unico amore della sua vita, degli amici, dei ricordi, nasce un viaggio per quattro attori dentro un luogo di lavoro che mi auguro possa essere per tutti, in scena e in sala, compromettente e arduo. Un tragitto dentro l’umana vulnerabilità, fatto di solitudine, voli pindarici, cadute dalle quali a volte ci si rialza a stento.

Giorgia Cerruti

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“Rigetto il decadimento delle persone a me care, mi strugge, lo considero quasi un errore della Natura.

Certo il congelamento non sarebbe un’alternativa più degna… la verità è che non vi è soluzione.

Forse tentare, come Enrico IV, una via più tenera e malinconica nel ricordo, ingannandosi apertamente.

Togliersi dal Tempo.” 

Giorgia Cerruti

 

DICONO DELLO SPETTACOLO

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Davide Sannia per Krapp’s Last Post, Asti, Astiteatro45. Prima nazionale

[…] Tutti i personaggi sono in realtà antagonisti di qualcun altro, in un continuo tessersi e sciogliersi di convenienze e alleanze, tutte volte a soffiare sul fuoco della follia che alimenta il gioco di Enrico, vero regista in scena, a cui l'obiettivo continua a sfuggire di mano. Davide Giglio dimostra in questo ruolo una maturità attoriale a tutto tondo, in un continuo saliscendi di emozioni contrastanti. La sensorialità alla quale Giorgia Cerruti fa riferimento parte proprio da qui. I ruoli, anche quelli più apparentemente caricaturali, sono scolpiti come pezzi di un altorilievo che sembrano potersi toccare.

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Sergio Lo Gatto per Teatro e Critica, Bassano, Operaestate Festival - B.Motion

Enrico IV_una commedia declina il testo di Luigi Pirandello in una forma radicalmente elisabettiana [...]. Ma il tratto più interessante è la capacità di mostrare in filigrana il lavoro d'innesto compiuto sull'impianto poetico e filosofico pirandelliano da un abile drammaturgo come Sinisi. [...] e la logica della "mascherata" pirandelliana risuona con grande forza nello sguardo contemporaneo, che vi ritrova il germe dell'odierno parossismo dell'auto rappresentazione e della cosmesi del sé.

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Maria Francesca Sacco per PAC, Teatro Menotti - Milano

Giorgia Cerruti decide di mettere in luce il disagio di ogni personaggio, così ciascuno di loro acquisisce uno spessore. Sono le dinamiche psicologiche e relazionali che emergono anche attraverso i movimenti degli attori che si spostano, si avvicinano e allontano come in perfette coreografie di danza. Il lavoro minuzioso sulla puntualità e pulizia del movimento sullo spazio scenico è centrale per tutto lo spettacolo: il corpo veicola lo stato d’animo e l’abilità registica sta proprio nel creare immagini suggestive in cui luci, costumi (bellissimi, curati dalla stessa Giorgia Cerruti), movimenti e parole trovano un equilibrio scenico perfetto che fa da contrappeso ai dialoghi sull’instabilità umana, consegnando al pubblico un prodotto di grande impatto visivo ed emozionale. 

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PROGETTO VULNERABILI 22.24

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Stiamo vivendo un tempo fragile, friabile, dove abbiamo la sensazione che ogni visione possa – a contatto con l’esterno – polverizzarsi. In questo respiro nasce Progetto Vulnerabili, come visione ardita sul futuro, come tentativo di attraversare sfaccettature dell’umana vulnerabilità attraverso tre opere.

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FAVOLA 

Creazione 2022. Regia di Giorgia Cerruti - testo di Fabrizio Sinisi

VULNERABILI AL RICORDO

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con CTB/Centro Teatrale Bresciano, Fondazione TPE/Torino, Gli Scarti/La Spezia, Teatro della Città/Catania.

 

ENRICO IV_una commedia

Creazione 2023. Regia di Giorgia Cerruti - adattamento di Fabrizio Sinisi da Pirandello

VULNERABILI ALLE APPARENZE

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con CTB/Centro Teatrale Bresciano e Operaestate Festival; con il sostegno di Scarti/Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, La Spezia.

 

CENCI_rinascimento contemporaneo

Creazione 2024. Regia e riscrittura dall'opera di Shelley, Artaud e Stendhal e dagli atti del processo contro Beatrice Cenci a cura di Giorgia Cerruti

VULNERABILI ALL'INGIUSTIZIA​

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale, CTB/Centro Teatrale Bresciano, Sardegna Teatro, Scarti/Centro di Produzione di Innovazione Teatrale, La Spezia, con il sostegno in residenza di Teatro Akropolis, Genova. 

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