MATER DEI
Questo testo inedito di Massimo Sgorbani attraversa il mito deviandone gli esiti formali e contenutistici verso una scrittura postmoderna, immersiva e scandalosa. Il tema apparentemente distante - una madre posseduta dal dio, una gravidanza iperbolica e paradossale, che genera tredici figli, tutti dotati dei paterni attributi divini, tranne l'ultimo, un dio mancato, debole, troppo umano, la parte più antica di noi, quella pre-logica, il mugghiare che precede il logos, la verità che sta nelle cose, non nel loro nome - si rivela occasione di eccezionale riflessione sull’odierna mortalità dell’amore, sulla rabbia diffusa che ingloba il nostro mondo contemporaneo, sulla violenza che surrettiziamente attraversa le relazioni. Un testo di eccezionale audacia e crudo lirismo, a cavallo tra sacro e profano. Un flusso di parole laico, erotico, ipnotico, che oscilla instabile tra la paura di regredire nel Caos e l’affermazione del Mito.
Testo di Massimo Sgorbani
Realizzato con il sostegno di Armunia e di Residenza IDRA e Teatro Akropolis
nell’ambito di CURA # Residenze Interregionali 2018
In collaborazione con Festival delle Colline Torinesi/Torino Creazione Contemporanea
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Regia - spazio - costumi: Giorgia Cerruti
Con Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Assistente alla creazione: Fabrycja Gariglio
Traduzione francese: Frédéric Sicamois
Musiche originali e sound design: Guglielmo S. Diana
Style e visual concept: Lucio Diana
Realizzazione scenografia: Domenico De Maio
Maschera: Michele Guaschino
Realizzazione costumi: Roberta Vacchetta
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Spettacolo consigliato a un pubblico adulto
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MATER DEI
concerto per voce e suono
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Testo inedito di Massimo Sgorbani
Regia di Giorgia Cerruti
In scena:
Giorgia Cerruti la madre
Davide Giglio la creatura
Guglielmo Diana – sound designer live
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Nasce nel 2019 MATER DEI, spettacolo della Compagnia, su testo inedito di Massimo Sgorbani, regia di Giorgia Cerruti, scene di Lucio Diana.
Nasce nel 2020 un altro possibile modo di attraversare la stessa materia drammaturgica: un concerto per voce e suono, piccolo, adatto a luoghi raccolti, un teatro da ascoltare, dove la voce e' corpo e materia sonora, partitura fisica che tesse relazioni tecniche, poi formali, infine emotive.
Il fulcro del lavoro poggia sulla relazione tra la performance vocale al microfono dell'attrice e il lavoro live del compositore/sound designer Guglielmo Diana, presente in scena con gli attori Giorgia Cerruti e Davide Giglio, quest'ultimo figura ambigua e muta, presenza quasi pittorica, stretta in una relazione simbiotica con la Mater.
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MATER DEI
racconto privato
Esperimento site-specific tra teatro e video
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